Achille Lauro nei panni di David Bowie a Sanremo: “Contro la mascolinità tossica e per la libertà sessuale”

07 Feb 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Achille Lauro continua a far parlare di sé grazie all'arte che porta sul palco dell'Ariston. Non sto parlando solo dei brani che canta, ma anche dei look, delle performance e dei messaggi che lancia. Un po' quello che Madonna e Lady Gaga fanno in USA da sempre, ma che in Italia pare un'assoluta novità per il panorama musicale attuale (c'è chi si è scandalizzato e chi ha gridato al miracolo per un cambio d'abito). Ieri sera il cantante si è presentato a Sanremo nei panni di David Bowie ed ha cantato con Annalisa uno dei brani più belli di Mia Martini, Gli Uomini Non Cambiano. Lauro su Instagram ha spiegato come mai ha deciso di salire sul palco dell'Ariston in versione Ziggy Stardust.
"Ziggy Stardust, uno dei tanti alter ego di David Bowie.Anima ribelle simbolo di assoluta libertà artistica espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica".
 

Achille Lauro e Annalisa: Gli Uomini Non Cambiano.

Non solo la mascolinità tossica, Achille odia anche l'omofobia.
"Cinquantenni disgustosi, maschi omofobi. Ho avuto a che fare per anni con ‘sta gente volgare per via dei miei giri. Sono cresciuto con ‘sto schifo. Anche gli ambienti trap mi suscitano un certo disagio: l’aria densa di finto testosterone, il linguaggio tribale costruito, anaffettivo nei confronti del femminile e in generale l’immagine di donna oggetto con cui sono cresciuto".
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