Achille Lauro “spaccia, ruba motorini e li rivende” – le dichiarazioni choc in un libro

12 Feb 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

Nel nuovo libro di Carmelo Abbate, Storie degli Altri, c'è un lungo capitolo su Achille Lauro che è stato citato anche da Dagospia. Il post in questione (pubblicato per intero anche dallo stesso Abbate su Instagram) parla di un Lauro giovanissimo e di un presunto passato complicato, fra motorini rubati, spaccio, pistole ed amicizie finite in prigione.
"Lui è Lauro. Nasce a Roma nel 1990. È un bambino brillante, eccentrico. Cresce in una normale famiglia borghese. Frequenta le elementari. Sembra un giorno come un altro. I genitori hanno una comunicazione importante da fare. Basta cene fuori, vestiti o telefonino, siamo pieni di debiti. Lauro conosce il significato della parola rinuncia. Esce con gli amici, finge di aver già mangiato, si vergogna a dire che non ha soldi. Paura, ansia, rabbia lo divorano. Ha 12 anni. Vuole tutto quello che non ha. Spaccia, ruba motorini, li rivende. Entra in un supermercato con gli amici e la fidanzata. Ha una pistola. Dammi i soldi, cazzo, in fretta. Eccoli, li stringe tra le mani. È eccitato. Ha 14 anni. I genitori cambiano città. Lauro resta a Roma con il fratello più grande. Sono soli. Non sono capaci di prepararsi nemmeno un piatto di pasta. Sono allo sbando. Il fratello fa il deejay per un gruppo rap della zona. Lauro ascolta la loro musica, assorbe le rime, la solitudine degli emarginati. Frequenta feste, rave, si sballa, si perde".
E ancora:
"La differenza tra essere e avere si annulla. I compagni di strada sono la sua nuova famiglia. Gente come lui, senza prospettive, senza futuro. Passano gli anni. Lauro è solo. Molti amici sono scomparsi, qualcuno è finito in prigione, qualcuno è morto. Lui è in bilico, lo tiene a galla il rap. Pubblica la sua prima raccolta di canzoni. È il 2013. L’etichetta di Marracash lo mette sotto contratto. Achille Lauro diventa il nuovo volto del rap italiano. Con i soldi guadagnati paga i debiti di famiglia e ricompra i gioielli della nonna che la madre aveva impegnato. Il successo è una botta di adrenalina. Alberghi, donne, vestiti. Ora ha tutto, ma la rabbia è sempre la stessa. Il desiderio di possedere lo divora. È il 2020. Partecipa a Sanremo, si traveste da San Francesco, Ziggy Stardust, la marchesa Casati e la regina Elisabetta. Voglio osare, disprezzo le convenzioni, di quel che pensate me ne frego".
Un aspetto inedito che personalmente non conoscevo.

Il post originale su Achille Lauro:

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