Barbara d’Urso: frase CHOC contro la conduttrice nel programma di Lilli Gruber Otto e Mezzo – scoppia la polemica (VIDEO)

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Ieri sera a Otto e Mezzo il filosofo della comunicazione, Carmine Castoro, ha presentato il suo ultimo libro, intitolato “Il sangue e lo schermo – Lo spettacolo dei delitti e del terrore da Barbara D’Urso all’Isis” ed ha pronunciato una frase davvero triste: “Dobbiamo chiederci se ci spaventa più la d’Urso e l’ISIS, a me fa più paura la d’Urso“.
Io così mentre guardavo la trasmissione…



“Dobbiamo chiederci se ci spaventa più la d’Urso e l’ISIS, a me fa più paura la d’Urso. Da un lato il massimo del sangue, della guerra e dell’odio rappresentato dall’isis e dall’esportazione del terrore nelle nostre città, ma c’è soprattutto una trasformazione progressiva della società in una fabbrica di odio, violenza e morte. E dall’altra parte abbiamo questa futilizzazione del dolore, una rappresentazione iper del dolore che ci porta a quelle che Pierre Bourdieu chiamava le ‘tragedie senza legami’. Se al dolore noi togliamo la filiera delle cause, della storia, della memoria, delle responsabilità e delle soluzioni, abbiamo di fronte a noi un cinico trastullo al quale si dedicano con grande profitto tante trasmissioni e tanti conduttori. E questa è una cosa che è diventata insignificante e ignobile nel tempo”.

Che Santa Barbara da Cologno Monzese e le sue trasmissioni possano piacere o meno è giusto, ma arrivare a dire che spaventa più dell’ISIS è davvero un’uscita infelice. Questa frase non offende solo Barbarella, ma anche le vittime dello stato islamico. La futilizzazione del dolore è davvero più spaventosa di esecuzioni pubbliche?
Inoltre mi fa sorridere come venga citata solo e solamente la d’Urso quando si parla di ‘tv del dolore’, quando in realtà i diretti competitor delle sue trasmissioni affrontano gli stessi argomenti in modo anche simile (solo con risultati più scarsi).



Caro Castoro…