Elodie nel video Ciclone ricrea il fantastico film del 1996 di Pieraccioni che recita un cameo alla fine

Categorie: MUSICA

Era il 1996 quando Leonardo Pieraccioni uscì al cinema con Il Ciclone, commedia romantica ambientata nel cuore della Toscana.



Al centro della trama la famiglia Quarini composta dal padre Osvaldo, il figlio pittore Libero (interpretato da Massimo Ceccherini), la figlia Selvaggia (apertamente lesbica ed infatuata di Natalia Estrada) e l’altro figlio Levante (interpretato da Leonardo Pieraccioni). La loro piatta vita di provincia si stravolge quando si imbattono in un gruppo di ballerine di flamenco, fra cui Lorena Forteza che farà perdere la testa proprio a Pieraccioni.

A circa 25 anni di distanza Elodie con Takagi & Ketra, Mariah, Gipsy King, Nicolas Reys e Tonino Baliardo hanno deciso di rendere omaggio al film e di ricrearlo fedelmente per il loro omonimo videoclip. Fra le guest star Francesco Mandelli (che interpreta Massimo Ceccherini), Sergio Forconi (nei panni nuovamente di Osvaldo Quarini) ed ovviamente Leonardo Pieraccioni, che chiude ironicamente il video con un breve cameo.



Semplicemente fantastico.
Piripì!




Ciclone | Testo

Scriverò di amarti sulle note di un iPhone
fisso la parete tanto non ti chiamerò neanche stasera
non vale la pena
è agosto ma si gela
anche se non serve a niente

intentar llamarte pero como de equivocarme
con te estas no me das
no quiero esaminarte
yo moría por ti
no se si tu es por mi
lo que te das la voz
que no les funcionó

prima di te ero sola ero mia
era tutto più facile
ora in questa follia
ho imparato a danzare
100 giorni senza rincontrarsi
non credevo che poi mi mancassi

Scriverò di amarti sulle note di un iPhone
fisso la parete tanto non ti chiamerò
neanche stasera
non vale la pena
è agosto ma si gela
anche se non serve a niente
sottovoce dirti si
stanotte solamente
sottovoce dirti si
mi sfiori appena
è un brivido sulla mia schiena

mirando asi a la pague
pensando en llamarte
con te estas no me das
no quiero esamina tu me
se pienso que si
e poi me digo no
te puedo llamar
al que quierrá de ti

prima di te ero sola ero mia
era tutto più facile
ora in questa follia
ho imparato a danzare
zingara è la notte per cercarsi
sei un ciclone il cerchio dei miei passi

Scriverò di amarti sulle note di un iphone
fisso la parete tanto non ti chiamerò neanche stasera
non vale la pena
è agosto ma si gela
anche se non serve a niente
sottovoce dirti si
mi sfiori appena
sei un brivido sulla mia schiena
sulla mia schiena