J-Ax risponde a Fedez sulla fine della loro amicizia: “Dopo la rottura con lui è successo di tutto…”

23 Gen 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

Lo scorso dicembre Fedez è stato intervistato da Peter Gomez ed ha raccontato quello che è successo tra lui, J-Ax e Fabio Rovazzi. Il rapper ha svelato i dettagli di questa rottura, i suoi due ex amici però sono rimasti in silenzio.
"Non mi sento un traditore e su quella questione nello specifico non risponderò mai, perché voglio si parli di me per la musica. La cosa mi è scivolata addosso e non ho niente da dire, anzi meglio se mi fate passare per il cattivo della situazione! Quando sono uscito dalla società Newtopia (fondata con Fedez, ndr) ho avuto una serie di piccole sfighe tanto che, ad un certo punto, ho pensato di avere la nuvoletta della sfiga di Fantozzi sulla testa (ride, ndr). Ho subito un controllo della Guardia di Finanza che poi si è risolto bene, con un nulla di fatto. Ma in quel momento pensi di tutto. Poi sono arrivate ‘Le Iene’ per un servizio, poi non andato mai in onda, sulla qualità della Maria Salvador, la cannabis legale di cui sono testimonial. Praticamente un’azienda concorrente della Maria Salvador aveva messo in dubbio la qualità del prodotto. Per fortuna, dopo le analisi, è rientrato tutto perché erano accuse false. In quel momento ero pieno dei casini e pensavo ‘questo è il destino che me la sta facendo pagare’. Vivo, come tanti miei colleghi, il complesso dell’impostore".
Ho seri dubbi che Fedez e Ax possano chiarirsi. Questa situazione andrebbe affrontata nelle giuste sedi...

Fedez e le rivelazioni a La Confessione di Peter Gomez.

“Non ho perso un socio, con J-Ax e con Fabio Rovazzi ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita. Io e J-Ax ci eravamo separati dal nostro manager e abbiamo aperto un’agenzia, un clima fantastico. Quando è entrato Fabio Rovazzi, è diventato il mio migliore amico. La canzone “Andiamo a comandare” ci esplose in mano, tutto avvenne in un clima di vera amicizia. Sono partito per cinque mesi a Los Angeles, con mia moglie incinta, il periodo più difficile della mia vita. Ero fragile e poco lucido. Quando sono partito, un nostro collaboratore, il nostro legale ha aperto una società speculare alla mia, di management e discografia. Non me l’ha detto, l’ha fatto di nascosto in un momento molto fragile. Mentre ero a Los Angeles sono scoppiati problemi nei conti economici, inoltre questa persona aveva problemi con mia madre. Sono arrivato a mettere in discussione mia madre. Ho cercato di arginare questi problemi e non son stato accanto a mia moglie durante la gravidanza. Poi ho intuito che lui voleva diventare il mio manager, mi sono allontanato da lui e lui ha cercato di portarsi a casa la restante parte del gruppo, Fabio e J-Ax. In tutta questa vicenda pensavo che Ax fosse estraneo. Torno a Milano per il nostro ultimo concerto insieme (ma avremmo continuato a essere amici e collaboratori). Scopro che lui sapeva tante cose che non mi ha detto e che era d’accordo con questa persona. Eravamo a fare le prove a Vigevano per il concerto: gli ho detto che avevo bisogno di sapere se lui era un amico o no. Lui mi giurò che non sapeva nulla. Arriviamo a San Siro, ci abbracciamo, piangiamo. Il giorno dopo Alessandro doveva venire per la prima volta a vedere mio figlio. Mi dice: “Io non vengo. Sapevo tutto ed ero d’accordo. L’ho fatto perché so che non saresti mai salito sul palco con me se avessi saputo questa cosa“.
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