Mahmood si butta nella mischia dei tormentoni estivi con Dorado e fa nuovamente centro

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Dopo Barrio, Rapide e quella perla di Moonlight Popolare (che ho iniziato ad apprezzare solo nelle ultime settimane), Mahmood ha fatto nuovamente centro con il suo ultimo singolo. Il vincitore di Sanremo si è buttato nella mischia dei tormentoni estivi con un pezzo che ci farà ballare tutta la stagione, Dorado, una collaborazione con Sfera Ebbasta e Feid.
A differenza di Moonlight, con Dorado è stato amore al primo ascolto.



PS: Solo a me ricordo un po Con Altura di Rosalia?



Mahmood parla di Dorado in un’intervista concessa al Corriere.

“Questo ultimo anno l’ho vissuto come Bugs Bunny, uno che si ritrova nelle situazioni più assurde e impossibili, ma rimane sempre se stesso, sempre nudo, sempre con la sua immancabile carota. Sono quello con la solita faccia da babbo in mezzo a situazioni patinate.

Dorado è un viaggio onirico, è un racconto che parte dall’ultimo anno che ho vissuto, un anno patinato completamente diverso da tutto quello che è stata la mia vita precedente. Mi sono trovato in cene assurde con Lenny Kravitz, con lo stilista Riccardo Tisci e la cantante Rosalía, mi sono confrontato con artisti come Francesco Vezzoli, ho partecipato a eventi, fatto cover e passerelle. Gli artisti più grandi hanno in comune una cosa: sono quelli più semplici, ti trattano come se fossi loro amico da una vita. E questo mi ha fatto riflettere. È sempre importante ricordarsi le proprie origini, le proprie radici, come canto in Dorado: nelle tasche avevo nada, ero cool non ero Prada. Anche se ora capita che per certi eventi mi diano vestiti importanti, è il modo in cui te lo metti quel vestito che conta. Io mi sento sempre Bugs Bunny.



Nel video di Dorado c’è anche il mio vero parrucchiere, Aziz di Casablanca Parrucchieri, sta in viale Tibaldi a Milano, 10 euro per il taglio. Nel video mi rasa con una mantellina e una macchinetta dorata: il taglio non cambia se sei ricoperto d’oro, il taglio è sempre quello, è il significato che dai alle cose che conta”.