Ragazzino gay di 18 anni muore dopo essere stato picchiato, torturato e bruciato da un gruppo di omofobi

16 Giu 2017 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 1 minuto

gay-omofobia T. Nhaveen (18 anni) è stato picchiato con un casco, bruciato sulla schiena e violentato da cinque ragazzi per le strade di Bukit Gelugor (Malesia). La vittima stava tornando a casa con un amico, quando i due sono stati attaccati da dei coetanei che hanno iniziato ad insultarli usando frasi omofobe. Dopo le torture T. è stato portato subito in ospedale, dove è morto ieri. T. nei mesi scorsi era già stato vittima dei bulli perché gay e "troppo effemminato" secondo questi mostri. I medici hanno rivelato che oltre ad avere la schiena completamente bruciata, T. ha riportato gravi ferite interne perché è stato violentato con un oggetto non identificato. Anche l'amico Previin è stato picchiato  ed ha subito gravi lesioni, che hanno richiesto un intervento chirurgico all'occhio destro, ma adesso è in condizioni stabili. La madre di T. ha rilasciato le prime dichiarazioni ai media: "Mio figlio è morto, non c'è più. Non lasciate che questo accada ad altri bambini, fermiamo questa cosa". Quante persone dovranno ancora essere ammazzate, portate al suicidio perché si inizi a combattere seriamente l'omofobia con leggi adeguate e ad insegnare ai bambini fin da piccoli che "diverso" non è sbagliato.  
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