Sabrina Salerno a Sanremo, Jo Squillo commenta e critica il Festival

06 Feb 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Sabrina Salerno è stata una delle co-conduttrici della seconda puntata del Festival di Sanremo e Jo Squillo, intervistata da Il Messaggero, ha speso parole bellissime per la sua amica, un po' meno nei confronti della kermesse canora che ha accusato essere maschilista.
«Un peccato. Mi meraviglio che Amadeus abbia iniziato il Festival senza ricordare 'Siamo Donne' o usarlo per raccontare la lotta per le donne. L'ho scritta 30 anni fa e da allora è considerata un inno alla femminilità. È ancora molto amata, l'ho subito pensata come una canzone femminista. Allora ero incazz*ta perché non davano spazio alle donne e ci trattavano male. Non è cambiato nulla. All'epoca non ci potevano vedere a me e Sabrina. Eravamo troppo donne, troppo fig*e, troppo toste. Gli facevamo paura. Ci hanno passate in scaletta all'una di notte. E abbiamo fatto ascolti da diciotto milioni di spettatori, numeri dell'altro mondo. Il giorno dopo ci hanno dato una decina di guardie del corpo. Volevo bruciare banconote sul palco dell'Ariston, mi fermò Sabrina. Venivo dal punk. Ero e sono ancora oggi contro un sistema discografico che mercifica la musica».
E ancora:

«Se quest'anno mi avessero invitata a Sanremo, lo avrei fatto Purtroppo non è arrivato nessun invito. Se lo avessero fatto ci sarei andata. Da femminista. Quest'anno Sanremo lo guardo per Sabrina, l'ho sentita per farle l'in bocca al lupo. È una grande, è molto conosciuta all'estero, la sua musica è amata. Ha resistito a tutto».

Jo Squillo e l'attacco al Festival di Sanremo: è maschilista?

Fino all'attacco finale rivolto proprio al Festival di Sanremo:
«Il sistema musicale è maschilista. Anche Sanremo? Beh, me lo dica lei: non c'è mai stato un direttore artistico donna. Un direttore artistico uomo porta di sicuro più uomini in gara. Altro che quote rosa a Sanremo, ci vorrebbe altro. Il regolamento dovrebbe imporre la parità».
Quote rosa a parte, Jo Squillo su una cosa ha ragione: quest'anno le donne al Festival sono davvero poche. Di 24 artisti in gara le donne sono solo 7.
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