Stabilimento balneare vietato ai gay: “Il proprietario è omofobo e non vuole omosessuali”

17 Set 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Quattro anni fa la responsabile di uno stabilimento balneare di Mascali aveva cacciato dei ragazzi gay al grido di: "Qui non entreranno mai degli omosessuali". Adesso la storia si ripete, ma questa volta il fattaccio è accaduto a Santa Maria di Leuca. Un ragazzo ha parlato a Teleblu di uno stabilimento balneare "vietato ai gay". Nonostante quasi tutti gli ombrelloni e i lettini fossero vuoti, pare che le responsabili gli abbiano detto che non poteva prenotare nulla e sembra che una delle due abbia detto 'no, niente gay'.
"Non ci hanno fatto prenotare nulla. Lo stabilimento era vuoto e mi è stato detto che non potevo prenotare. Quindi ho chiesto se era possibile avere qualcosa per i giorni successivi. Anche in quel caso la risposta è stata 'nulla'. Quando ho chiesto spiegazioni la ragazza non ha saputo rispondermi. Quindi ho chiesto all'altra ragazza. In quel caso ho sentito che diceva alla sua collega qualcosa, del tipo ‘no, niente gay’. Lì per lì, mi è venuto da sorride perché non è la prima volta che succede ma dopo ci ho riflettuto. Oggi giorno, dare questo tipo di risposta non è il massimo dell’intelligenza. I ragazzi dell'altro stabilimento balneare ci hanno spiegato che il gestore nuovo è molto omofobo. Anche sulla pagina dello stabilimento balneare ci sono diversi commenti di ragazzi gay che lamentano la nostra stessa cosa. Io non riesco a darmi una spiegazione logica a tutto questo. Se fosse successo a qualcuno più giovane, non so cosa sarebbe accaduto. Io ho avuto la maturità di voltare le spalle e andarmene. Forse però un ragazzino ci sarebbe rimasto molto male, si sarebbe sentito ferito. E non è bello”.
Arcigay Salento ha commentato la vicenda ed ha espresso solidarietà ai due ragazzi: «Ancora una volta ci vediamo costretti a ribadire che la sessualità di ogni individuo è degna di rispetto al pari di ogni altra qualità che lo caratterizza: un dato di fatto che nel 2019 è oramai parte integrante della cultura del mondo civile moderno, ma che purtroppo e a malincuore constatiamo non essere ancora entrato nella quotidianità della vita del nostro territorio. Augurandoci che episodi come questo non si verifichino più, auspichiamo da parte dei responsabili una riflessione sulla questione delle discriminazioni e delle offese in ragione degli orientamenti sessuali delle persone. Restiamo aperti al dialogo e al confronto anche nei riguardi del lido dove è avvenuto il fatto». Spero vivamente che ci sia stato un fraintendimento, magari gli ombrelloni erano tutti occupati dalle grandi famiglie Caltagirone e Coppi. Aspettiamo quindi una replica (che forse mai arriverà) del titolare. In caso contrario mi auguro che qualcuno faccia il nome di questo posto, così che tutte le persone sane di mente ne stiano alla larga. Nel 2019 non ci deve essere spazio per omofobi e razzisti.
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