Torturato e ucciso perché gay, ritrovato il cadavere con in bocca un biglietto omofobo

12 Set 2014 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

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In Brasile in questi giorni è in atto una vera e propria crociata contro i gay: due ragazzini sono scomparsi, una discoteca gay è stata bruciata e ieri è stato ritrovato il corpo di un altro ragazzo di appena 18 anni.
João Antônio Donati è stato ritrovato con entrambe le gambe rotte e innumerevoli segni di torture, abbandonato in un campo nella città di Inhumas.
Il capo della polizia del posto non ha dubbi: si tratta di un omicidio di matrice omofoba, infatti nella bocca della povera vittima c'era un biglietto con scritto: "fermiamo la piaga dei gay"
I siti di informazione hanno divulgato tutte le foto del corpo senza vita di João, io davvero non me la sento di farlo e vi assicuro che questo è l'articolo più difficile che io abbia mai scritto, ma ho deciso di pubblicarlo perché è bene che si sappia che la malvagità degli omofobi non conosce limiti e quando si sentono spalleggiati dalle istituzioni come lo stato e la chiesa colpiscono ancora con più follia e aggressività.
Era un ragazzo normalissimo, l'ultimo suo selfie è del 3 settembre.
Pubblicava le stesse foto che qualsiasi ragazzino pubblica su Facebook alla sua età.
Pensare che adesso non c'è più solo perché qualcuno ha deciso di ucciderlo in nome di un'ideologia malata mi fa sentire impotente e mi lascia un senso di nausea.

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