Mahmood risponde alle polemiche sul regolamento di Sanremo e ai commenti di Ultimo

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Dopo aver parlato della sua situazione sentimentale, Mahmood in un’intervista rilasciata a Chi ha commentato la polemica legata al regolamento di Sanremo che l’ha portato alla vittoria. Il cantante ha anche rivelato di non esserci rimasto male per come Ultimo si è rivolto nei suoi confronti.



“Non me ne frega niente. Non ho scritto io il regolamento. Non posso sentirmi in colpa per aver vinto. Ognuno facesse i ricorsi che vuole. Sono un tipo pacifista, credo nella buona stella e forse la mia buona stella si chiama Freddie Mercury. La sera prima di Sanremo Giovani, la gara che mi ha permesso di volare tra i Big, ho visto Bohemian Rapsody. A parte che ho pianto tre volte per la bellezza della pellicola, mi ha trasmesso un’energia, una carica particolare. Sono convinto che mi abbia portato fortuna. E, se non fosse così, mi piace pensarlo.

Ultimo? Il nervosismo gioca brutti scherzi. Siamo giovani, capita. Secondo lei mi offendo se mi chiamano “ragazzo”? Ne ho sentite di peggio. Quando facevo il cameriere, all’inizio i miei cappuccini facevano schifo: crede che non mi abbiamo offeso più di una volta? Poi sono diventato il “re dei cappuccini”. Ancora oggi li faccio da dio e sorrido quando mi dicono “Bravo”. Un sorriso ammazza ogni polemica. Forse il mio è uno stile di vita, non lo so. Ma so che sto bene.



L’Eurovision? Voglio farlo. È esploso un mondo incredibile tra le mie mani, ora mi devo saper gestire. Ma lo voglio fare: sì, andrò.”

Il vincitore di Sanremo ha anche parlato delle offese ricevute da Il Volo da parte di alcuni giornalisti:



“Mi dispiace da morire per i ragazzi: non se lo meritano. Né loro, né nessun altro artista. Poi scattano i meccanismi di nervosismo e non va bene. Grande dispiacere, grande rammarico.”

Alcuni colleghi dovrebbero imparare dalla maturità di questo ragazzo, che nonostante sia sotto attacco da giorni, ha risposto con un sorriso alle polemiche ed ha difeso lo scivolone di Ultimo.

Fonte: Chi, Isa e Chia, Huffington Post