Michele Bravi patteggia 1 anno e 6 mesi per omicidio stradale

10 Lug 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Il patteggiamento ad 1 anno e 6 mesi per Michele Bravi proposto dal suo difensore Manuel Gabrielli è stato approvato ieri dal gup di Milano, Aurelio Barazzetta. Il cantante era stato accusato di omicidio stradale dopo che una sua manovra con la macchina aveva causato la morte di una donna in moto. Era il 22 novembre del 2018. Non è entrata nel procedimento, dopo alcune osservazioni della difesa, l'Associazione familiari vittime della strada che aveva chiesto di essere parte civile. Si conclude così il rito abbreviato chiesto dal difensore di Michele Bravi.

Nel maggio dello scorso anno l'avvocato di Michele Bravi aveva così commentato:

«Per prima cosa, bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia. Inutile girarci attorno. Una tragedia che ha colpito la vittima e la sua famiglia come Michele Bravi. Eppure in questi mesi ho letto attacchi immotivati a lui, fatti senza una conoscenza degli atti. È il motivo per cui ritengo ci sia un’esigenza, soprattutto da un punto di vista umano, di fare chiarezza. Semplicemente, ci è stato notificato da parte della Procura il termine delle indagini. Non c’è quindi nessun processo in atto. Noi abbiamo nominato un nostro consulente e posso dire che ci sono rilevanti elementi di innocenza, in grado di dimostrare la sua estraneità alla determinazione del delitto. Ora c’è un termine per depositare la nostra memoria. I media parlano di presunti patteggiamenti, ma è falso. Anche perché sono convinto degli elementi già raccolti finora. Il primo è che Michele non stava facendo un’inversione a U, né una manovra vietata, ma una svolta a sinistra per entrare in un passo carraio. Un fatto confortato dalla Procura. Secondo: la moto veniva da dietro e ne stiamo analizzando la velocità; Michele nella svolta aveva già impegnato la linea di mezzeria e l’impatto è stato contro lo sportello posteriore dell’auto, lato guidatore. Il fatto che Michele Bravi sia una persona famosa, però, fa diventare tutto più difficile, proprio per l’attenzione dei media che diventa un carico in mesi già non semplici. E che potrebbero non finire a breve. Nei prossimi giorni inizierò il dialogo con il pm. L’intenzione è chiedere l’archiviazione. Se non verrà accolta l’atto dovuto sarà iniziare il procedimento penale, e avendo questi seri elementi che dimostrano l’innocenza del mio assistito, non escludo che tutto possa essere un processo ordinario. Spero che smettano di circolare le fake news per le quali tutto sembrava già deciso. Michele Bravi non ha nessuna misura cautelare da rispettare. È liberissimo e sarà sempre libero. Tranne che dal suo dolore: Sta molto male e il suo silenzio è proprio per rispettare le persone coinvolte. Una cosa del genere segna moltissimo. Ma segna anche leggere che molti ti considerano già il responsabile di questo dramma».
 
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