Clizia parla di mafia e si giustifica: il suo management pubblica un comunicato e scatena una nuova polemica

24 Feb 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

Ci siamo, puntualissime sono arrivate le giustificazioni di Clizia Incorvaia. Antonio Zequila le ha suggerito di usare la scusa del film su Buscetta e lei invece ha preferito puntare sul classico. Se dopo una sparata omofoba solitamente i concorrenti se ne escono con il prevedibile 'ho tanti amici gay', Clizia ha detto a Licia di aver lottato conto la mafia.
"Questa parola qua, siccome io vengo da una realtà in cui noi la mafia l'abbiamo conosciuta. Sono morti dei papà di miei amici e noi andavamo in piazza. Volevo chiarire questa cosa, perché sai, usare in maniera impropria 'Buscetta'. Noi abbiamo lottato contro la mafia. Noi in Sicilia ci siamo mossi in prima linea. Gente che ha perso la famiglia. Qui dentro pensi a questo microcosmo e non pensi più al fuori".
La ciliegina sulla torta è arrivata dal management della ragazza, che ha invitato tutti a pensare meno alle frasi di Clizia e più al Coronavirus (no, non è uno scherzo, l'hanno scritto davvero).
"In quanto management della Signora Clizia Incorvaia, ci sembra doveroso puntualizzare ed essere estremamente "limpidi" su quanto accaduto. Le affermazioni della Signora sono state è vero alquanto fuori luogo e molto, molto colorite nessuno lo mette in dubbio. Desideriamo sottolineare, che ci si sta accanendo contro di lei - con una esagerata condanna mediatica - su una frase che nulla aveva a che fare con l'organizzazione Mafia nella sua accezione più stretta. La Signora Incorvaia - oltretutto siciliana - ha soltanto in maniera energica durante una discussione - fatto un riferimento a tutto ciò che quotidianamente tutti noi leggiamo sulle testate giornalistiche: i pentiti ecc ecc ... riportandolo in un battibecco con un altro concorrente della casa. Riteniamo che oggi il nostro paese abbia dei problemi molto ma molto più gravi ed importanti sui quali porre riflessioni non ultimo il Corona Virus e trovare il tempo per accanirsi su questa ragazza per una frase detta durante una litigata - dove ognuno di noi spesso dice per rabbia cose prive di senso - sia un atteggiamento di grande superficialità. In ogni caso ogni provvedimento attuato nei confronti di Clizia lo si accetterrà ma sempre nel limite in cui lo stesso non raggiunga dei termini eccessivi e lesivi della sua immagine. Desideriamo inoltre anche sottolineare che - confrontandoci con la nostra divisione legale - la Cassazione non ritiene reato o diffamazione, delle affermazioni "sopra le righe" come quella pronunciata dalla Sig.ra Incorvaia quando avvengono in una discussione dove i toni si esasperano. Ci sembra sia estremamente utile sottolineare questo aspetto, anche dal punto di vista legale. Grazie".
Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!