Elodie nel video Ciclone ricrea il fantastico film del 1996 di Pieraccioni che recita un cameo alla fine

01 Lug 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Era il 1996 quando Leonardo Pieraccioni uscì al cinema con Il Ciclone, commedia romantica ambientata nel cuore della Toscana. Al centro della trama la famiglia Quarini composta dal padre Osvaldo, il figlio pittore Libero (interpretato da Massimo Ceccherini), la figlia Selvaggia (apertamente lesbica ed infatuata di Natalia Estrada) e l'altro figlio Levante (interpretato da Leonardo Pieraccioni). La loro piatta vita di provincia si stravolge quando si imbattono in un gruppo di ballerine di flamenco, fra cui Lorena Forteza che farà perdere la testa proprio a Pieraccioni. A circa 25 anni di distanza Elodie con Takagi & Ketra, Mariah, Gipsy King, Nicolas Reys e Tonino Baliardo hanno deciso di rendere omaggio al film e di ricrearlo fedelmente per il loro omonimo videoclip. Fra le guest star Francesco Mandelli (che interpreta Massimo Ceccherini), Sergio Forconi (nei panni nuovamente di Osvaldo Quarini) ed ovviamente Leonardo Pieraccioni, che chiude ironicamente il video con un breve cameo. Semplicemente fantastico. Piripì!

Ciclone | Testo

Scriverò di amarti sulle note di un iPhone fisso la parete tanto non ti chiamerò neanche stasera non vale la pena è agosto ma si gela anche se non serve a niente intentar llamarte pero como de equivocarme con te estas no me das no quiero esaminarte yo moría por ti no se si tu es por mi lo que te das la voz que no les funcionó prima di te ero sola ero mia era tutto più facile ora in questa follia ho imparato a danzare 100 giorni senza rincontrarsi non credevo che poi mi mancassi Scriverò di amarti sulle note di un iPhone fisso la parete tanto non ti chiamerò neanche stasera non vale la pena è agosto ma si gela anche se non serve a niente sottovoce dirti si stanotte solamente sottovoce dirti si mi sfiori appena è un brivido sulla mia schiena mirando asi a la pague pensando en llamarte con te estas no me das no quiero esamina tu me se pienso que si e poi me digo no te puedo llamar al que quierrá de ti prima di te ero sola ero mia era tutto più facile ora in questa follia ho imparato a danzare zingara è la notte per cercarsi sei un ciclone il cerchio dei miei passi Scriverò di amarti sulle note di un iphone fisso la parete tanto non ti chiamerò neanche stasera non vale la pena è agosto ma si gela anche se non serve a niente sottovoce dirti si mi sfiori appena sei un brivido sulla mia schiena sulla mia schiena
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