Ghali ridimensiona le rivelazioni contro Fedez, ma Il Messaggero lo incastra pubblicando un audio

28 Feb 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Che i rapporti tra Ghali e Fedez non fossero proprio distesi lo avevamo capito tutti quando il rapper di Cara Italia nel gennaio del 2019 twittò "Che noia airlines", prendendo in giro l'ultimo album del collega. Qualche giorno fa però ne abbiamo avuto la conferma, perché Ghali in un'intervista rilasciata a Il Messaggero ha detto di voler evitare Federico ed ha anche spiegato il perché. Ovviamente social, quotidiani e siti di gossip hanno parlato delle parole (non certo lusinghiere) del cantante nei confronti di Fedez. Ghali però non ha gradito e durante la sua ospitata da Daria Bignardi a L'Assedio, ha bacchettato i media e ha ridimensionato quanto detto il giorno prima sul marito di Chiara Ferragni.
"Ultimamente ho il coraggio di sfogarmi, non sento più la paura di una volta. E' da Cara Italia in poi che mi strumentalizzano. Dopo 5-6-10 interviste dove escono tue frasi storpiate, declinate... Anche solo una virgola cambia il messaggio, cambia il tono. E' impossibile che tu ti siedi con un artista per un'ora e la cosa più "catchy" che trovi sia una polemica. Non è bello metterla come titolo. Stiamo parlando di un disco, stiamo parlando di musica... Ho raccontato un aneddoto, non ci si può fare un titolo e incorniciarlo. Si creano polemiche e non era neanche mia intenzione".
La redazione de Il Messaggero ha quindi deciso di pubblicare l'audio integrale in cui Ghali parla di Fedez ed ha anche spiegato il motivo di questa scelta.
"Siccome le chiacchiere lasciano il tempo che trovano, ecco la registrazione dell'intervista che gli ha fatto Mattia Marzi. Così ognuno può farsi un'idea di come sono andate le cose. Perché va bene tutto, ma la coerenza per noi è un valore. Come la nostra professionalità e la nostra serietà. Buon ascolto".
 

Le rivelazioni di Ghali su Fedez nell'audio incriminato.

"Nella canzone che dà il titolo all’album [DNA, ndr] dico: 'Ricordo quando mi dicevano non farai mai nulla e resterai per sempre nel buio in un angolo'. Oggi rispondo con i successi. Voglio dirlo, perché è giusto che la gente lo sappia: fu proprio Fedez a dirmi quelle cose, quando eravamo in tour insieme. Io mi esibivo insieme al mio primo gruppo, i Troupe d’Elite, ma il successo tardava ad arrivare e venivamo costantemente attaccati. Fedez mi diceva: 'Guarda quali sono i riscontri. Cosa potresti mai fare? Quale potrebbe essere il tuo messaggio? Cosa potresti raccontare agli italiani? Fatti odiare'.  Oggi con lui non ci sono rapporti. Ogni tanto prova ad avvicinarsi, ma io cerco di evitarlo [...] Quando chiamai il suo album 'Che Noia Airlines' era ciò che pensavo. Forse ho sbagliato, perché nessuno sa quanto tempo e quanta dedizione ci sia dietro un disco. Se la prossima volta farà un disco brutto, eviterò di commentarlo".
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