Michele Bravi torna in tv dopo l’incidente e parla di un ragazzo speciale: “Lui è la persona più importante della mia vita”

17 Gen 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

A più di un anno dal tragico incidente in cui nel novembre del 2018 ha perso la vita una donna, Michele Bravi è tornato in tv, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo. Il cantante ha parlato del difficile periodo dopo la tragedia.
"Quando vivi un trauma cambia il tuo corpo e il modo di vedere le cose. Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte, avevo perso aderenza con il reale. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quello che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile.Quando succede qualcosa di così traumatico non si può pensare di uscirne da soli. L’amore non basta. Serve un percorso terapeutico e farsi aiutare per trovare il coraggio di affrontare la situazione con uno specialista. Ho seguito un metodo clinico per il trattamento dei grandi traumi – l'EMDR – che mi ha salvato e mi ha fatto tornare a parlare e a sentire. Oggi ho comunque tantissima paura. Quella più grande è di non avere i piedi ben piantati nella realtà
Michele ha raccontato di aver avuto al suo fianco la famiglia, ma anche una persona speciale:
"Ho avuto una fortuna enorme: avere un angelo vicino. Lui adesso non fa più parte della mia vita soltanto perché si è trasferito all’estero. Questa persona, che posso ritenere la più importante della mia vita, è stata salvifica. - ha confessato Michele Bravi - Mi ha aiutato a tornare pian piano alla vita, alla realtà. Mi diceva l’opposto di quello che dicevano gli altri. Secondo lui dovevo assorbire questo dolore da solo promettendomi però che mi avrebbe tenuto la mano per tutto il tempo. Uno dei momenti più complessi è stato il ritorno in macchina dei miei genitori, in Umbria. Ad affrontare con me il viaggio c’era questa persona che mi ha messo delle cuffiette con “Always remember us this way” di Lady Gaga che ho ascoltato per cinque ore consecutive. Questa canzone mi ha suggerito qualcosa che per mesi ho ignorato: tutto il rumore che mi portava in quel luogo di buio poteva essere frenato dal suono della musica. È stato un gesto che mi ha cambiato la vita”.

Michele Bravi ha anche parlato della prima udienza del processo, che si svolgerà il prossimo 23 gennaio.

E’ un momento complesso. L’unica speranza che posso nutrire è che, rispetto ai tempi della giustizia, questo eco di dolore possa stritolarsi sempre di più e che tutti possano trovare uno spazio dentro di sé in questa storia”.
Sono certo che Silvia avrà affrontato in modo perfetto un'intervista così delicata.
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