Michele Bravi: il primo post dopo 4 mesi di silenzio in seguito all’incidente che ha causato la morte di una donna

27 Mar 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Michele Bravi, dopo quattro mesi di doloroso silenzio, è tornato sui suoi social per fare un saluto ai suoi fan:
Ciao. Sto cercando di costruire piano piano la realtà. Vi voglio bene.
Il tweet è stato super apprezzato dai followers che non leggevano nulla da parte di Michele dallo scorso 24 novembre, quando il suo team annunciò il silenzio del cantante in seguito all'incidente stradale che ha causato la morte di una donna.

Michele Bravi e l'incidente, le parole del suo avvocato

“Le vere ferite le ha però dentro di sé. Michele è dilaniato dal dolore, non si toglie dalla testa quel momento. Il nucleo radiomobile della polizia locale di Milano ha ipotizzato che lo scontro sia stato dovuto ad un’inversione improvvisa della direzione di marcia da parte del cantante, che durante la manovra non si sarebbe assicurato di avere dato la precedenza ad altri veicoli in arrivo. Una ricostruzione che viene però contestata dall’avvocato Gabrielli, secondo cui Bravi era impegnato non in un’inversione ma in una svolta a sinistra per accedere ad un passo carraio posto sull’altro lato della strada. Per il legale lo scontro sarebbe avvenuto quando la manovra era già iniziata. Saranno i magistrati ad esprimersi, sulla base di rilievi e perizie sui veicoli, sottoposti a sequestro. Intanto Bravi, che è risultato negativo ai test su alcol e droga, è indagato per il reato di omicidio stradale, un atto dovuto dopo il decesso della donna, che in base all’articolo 589 bis del codice penale prevede, in caso di condanna, una pena da due a sette anni.”
In questi mesi Michele Bravi è sempre rimasto in silenzio, affidando al Corriere della Sera il suo primo (ed unico) sfogo:
“Lascio l’accertamento alla magistratura, in cui ho massima fiducia e rispetto. Sono giorni di profondo dolore, questo avvenimento ha davvero sconvolto le vite di tutti coloro che erano legati alla persona che non c’è più e anche la mia. Nel riguardo della sofferenza che si sta vivendo in questi momenti, non mi sento di affrontare gli impegni presi in precedenza, i concerti, gli incontri e qualsiasi altra attività mi porti ad espormi. Ho bisogno di fare un passo indietro, lasciare che chi di dovere possa fare il proprio lavoro senza interferenze. Il silenzio è la forma di rispetto a cui affido tutti i miei pensieri”.
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