Virginia Raffaele: “Ecco perché quest’anno non ho fatto imitazioni”

09 Feb 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Virginia Raffaele è Ornella Vanoni, ma anche Belen Rodriguez, Sandra Milo, Donatella Versace, Michela Murgia, Carla Fracci, Sabrina Ferilli, Roberta Bruzzone, Maria Elena Boschi e mille altri personaggi di sua invenzione, ma quest'anno al Festival di Sanremo ha deciso di essere semplicemente lei, Virginia. Interpellata in merito durante la conferenza stampa della finalissima (premi qua per scoprire chi vincerà e l'ordine delle apparizioni), Virginia Raffaele ha dichiarato che quest'anno è stata chiamata da Claudio Baglioni semplicemente per condurre.
“Le maschere non le ho potute fare per motivi di tempo tecnico. Quattro ore per truccarci non le avevamo. Però ero stata chiamata alla conduzione quest’anno, quindi mi sono divertita a giocare e a fare la conduttrice. Spero di averla più o meno portata a termine. Ho sperimentato più cose, ho toccato più generi e mi son divertita insomma”.

Il post di Selvaggia Lucarelli su Virginia Raffaele

Qualche giorno Selvaggia Lucarelli aveva scritto una lunga lettera a Virginia Raffaele proprio in merito alle discusse mancate imitazioni.
Virginia Raffaele è una ragazza talentuosa sul palco e adorabile fuori dal palco. Se fossi la sua migliore amica e manager e fidanzato e madre, le direi questo: Virginia, di conduttrici brave, fighe, bravine, discrete, che se la cavano ce ne sono a manciate. Di donne belle che fanno ridere che sanno mettere e togliere maschere e diventare qualcun altro e far ridere e deformare e esasperare personaggi ci sei tu. C’era la Guzzanti ma è appannata, c’era la Cortellesi ma a un certo punto ha scelto la strada più noiosa. Tu hai un talento unico. Senza doppioni. Non ti sentire stretta in quel talento, perché in quel vestito lì stai comoda solo tu. Lo so che poi a un certo punto una dice “Tutti parlano di me ma al bar non mi riconoscono” o “So cantare ballare interpretare personaggi, perché non dovrei saper dire Ecco a voi Riccardo Cocciante?”. O “Perché io devo essere quella che arriva e intrattiene 10 minuti gli ospiti, anziché la padrona di casa?”. Semplice. Perché il tuo punto di forza non sta nell’istituzionale, sta nella rottura. Perché tu non sei il bel vestito, la scaletta, i buonasera, le gag da musical. Tu sei i nostri, i loro difetti. Sei quello che ci rende ridicoli. Nudi. Scemi. E la tua bellezza non è il tuo valore. È il tuo valore aggiunto. Non ci puntare. Non dobbiamo dire “che figa la Raffaele”. Dobbiamo dire “è anche figa la Raffaele”. Ce ne dobbiamo ricordare alla fine, quando abbiamo finito di ridere e di spellarci le mani per gli applausi. E se in futuro avrai dei dubbi su cosa sia giusto per te, pensa questo: non accettare mai un ruolo in cui sei tu quella che deve annunciare la pubblicità. Detto questo, ti si vuole bene lo stesso. Selvaggia
 
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